Quando il plateau diventa teatro e il formaggio, diretto dalla grande chef di Valence, smette di fare la comparsa. Un gesto (dolcemente) sovversivo. C’è un istante, a tavola, in cui abbassiamo la guardia. Di solito arriva dopo l’ultima briciola di dessert, quando il cameriere sfila il vassoio dei formaggi e noi, satolli, preleviamo l’ennesimo triangolino…
Ci sono momenti in cui la grande tavola diventa un luogo di rivelazione: il vapore che sale da un consommé di Guy Savoy, la profondità iodato-salina di una salsa firmata Arnaud Donckele, il lampo agrumato che Anne-Sophie Pic lascia balenare in un dessert trasparente. Non è (solo) retorica da guida: è la somma di gesti…