Ho riletto e ascoltato più volte l’appunto di Aldo Grasso sul Corriere della Sera—e l’ho trovato, lo confesso, utile e intrigante. Non perché offra la soluzione al vizio nazionale di divorarci il vicino, ma perché illumina di taglio quel teatro d’ombre che chiamiamo ancora televisione. Il quadro è chiaro: l’ultimo spostamento di Milo Infante dal pomeriggio al prime time non…